«Non c’è solo il post-pandemia, naturalmente. Il cosiddetto Antropocene cambierà profondamente l’identità dei luoghi. Dei piccoli borghi più che delle metropolis. E così parte dal generoso entroterra campana l’inderogabile sfida per ripensarne il futuro nell’era del cambiamento climatico. In questi giorni la Valle Caudina ospita una summer school, la proposta del progetto “Liminaria”, che da anni indaga le aree interne campane attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, delle pratiche sonore e delle nuove tecnologie, riflettendo sui cambiamenti della ruralità su scala locale e globale (…)
Questioni evidentemente cruciali, su cui lavora anche il progetto “Torno Spesso”, lanciato dal comitato provinciale Arci di Benvento, che analizza il rapporto tra spopolamento e carenza di luoghi di cultura e aggregazione. “Progetti e politiche di “restanza” sono ormai diventati di moda – nota Lorenzo Carangelo di “Torno Spesso”, che relazionerà in queste ore alla summer school – ma raramente viene chiesto ai diretti interessati cosa ne pensano, cosa vogliono fare”. Indagini qualitative che allontanano da cliché e luoghi comuni, per intenderci: così il progetto ha raccolto per la prima volta la voce di oltre 600 studenti degli istituti superiori che, con le loro necessità e aspirazioni, possono fare la differenza tra un territorio vivo o in desertificazione sociale».
Pasquale Raicaldo,
estratto da “La Repubblica” (leggi articolo integrale)